Il Pellegrino, il più fiero e sanguinario dei falchi europei

Il Pellegrino, il più fiero e sanguinario dei falchi europei

Un rapace che spesso volteggia nei nostri cieli.

Nel nostro Paese, il Falco Pellegrino può essere stazionario e nidificante, ma la maggior parte degli esemplari arrivano, o sono di passaggio in Italia, per svernare. Gli adulti della Scandinavia migrano tutti gli anni e trascorrono l’inverno in Africa.

Come tutti i rapaci, il becco del Falco Pellegrino termina con una sorta di uncino appuntito. Gli occhi hanno una particolarità: ciascuna retina è dotata di doppia “macula lutea”, ossia la sua zona centrale, di color giallastro, molto sensibile agli stimoli luminosi, gli consente una maggiore acuità visiva. Quindi una vista perfetta sia anteriormente che lateralmente.

Le zampe, brevi e robuste, terminano con le dita dotate di possenti artigli. Il piumaggio del Falco Pellegrino adulto, appare grigio sul dorso, sulla testa e sulle guance, mentre il petto è bianco. Nei piccoli il piumaggio è di color marrone.

Questi uccelli sono ben riconoscibili in volo sia per l’apertura alare di circa 110 cm, sia perchè le ali terminano a punta. Il volo del Pellegrino è veloce e agile, comporta un alternarsi di rapidi colpi d’ala e di fasi di planata ad ali spiegate.

Il Falco Pellegrino non vive in gruppo, è tendenzialmente solitario, però può vivere in coppia. Popola le zone rocciose, spesso il nido viene costruito proprio in nicchie di roccia, raramente nidifica sugli alberi o sugli edifici alti, come torri e campanili.

Generalmente il Pellegrino si nutre di altri uccelli, come ad esempio piccioni, cornacchie o passeri, impiegando una tecnica spettacolare: dopo aver avvistato la preda, si alza in volo sopra di essa, poi ripiega le ali e le piomba addosso. La vittima, stordita dal colpo,viene afferrata con gli articìgli, portata a terra, uccisa e spennata.

Proprio per le caratteristiche di caccia, che comprendono forza, rapidità e precisione, i Falchi Pellegrini sono stati utilizzati dall’uomo fin dall’antichità. Catturato molto piccolo, questo rapace veniva sottoposto ad un accurato addestramento, con lo scopo di prendere confidenza con il suo padrone, che arrivava a tenerlo appollaiato sul braccio. Il Falco Pellegrino riceveva l’ordine di volare e di ritornare con la preda.

Quando accompagnava il padrone a caccia, al falco veniva messo sul capo una sorta di cappuccio, una volta giunti nella zona stabilita, veniva liberato dal cappuccio e lanciato in volo per avvistare la preda e catturarla per il padrone.

L’arte di addestramento dei falchi è chiamata “falconeria”, attività molto in auge durante dal Medioevo fino al XVII secolo. 

[Fonte testo: http://www.agraria.org/ ]

[Fonte immagine: http://www.mendobrew.com/ ]

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